Il personaggio del mese è Sara Trentini (classe’ 91 nata a Riva Del Garda), pilota di trial, pluricampionessa italiana e di fama internazionale, tecnico federale per organizzare scuole di trial per appassionati, principianti e soprattutto bambini.
Ciao Sara ho avuto occasione di incontrarti un paio di mesi fa per una breve intervista a Pietramurata e mi ha colpito la tua solarità e spontaneità. Un po’ mi ricordi i tempi in cui anche io nel mio piccolo ero una sportiva, seppur nel mondo della montagna, e capisco le difficoltà per conciliare famiglia, sport, progetti,…
Sei una persona solare e vorrei che questa tua qualità emergesse e potesse essere percepita attraverso questo breve articolo.
Cosa vuoi raccontarci di te, di questa passione che traspare in modo vivo, gioioso?
Il trial è una passione che mi ha trasmesso mio padre quando all’età di quattro anni mi ha regalato un trial mono-marcia, me la sono trovata sotto l’albero di Natale, era un Beta con le rotelline!!!!
Ho iniziato così, girando nel giardino di casa, e piano piano ho iniziato a seguire mio padre alle gare, perché anche lui è un trialista con diverse vittorie sulle spalle!!!
A dire la verità dopo un po’ sono caduta e mi sono scottata per bene una gamba e da lì ho fatto un po’ di pausa……. Finché circa un paio di anni dopo sono stata io a chiedere a mio padre di ricominciare ad andare in moto e da quel momento non ho più smesso… E’ stato uno slancio personale, mai indotto e forse per questo molto sentito e vero!!!!
A che età hai iniziato a far gare? Quali i ricordi più belli?
Inizialmente andavo in moto solamente per puro divertimento e per stare in compagnia con amici di papà!!!La prima gara è arrivata ben più in là, verso i 12/13 anni ad una gara sociale organizzata nel paese vicino a casa, poi la mia carriera a livello agonistico ha avuto il debutto con la partecipazione al campionato triveneto a 14 anni.
Ho ottenuto qualche vittoria nelle categorie minitrial – ma il ricordo più bello è stata la conquista del mio primo titolo importante, nel 2010 ho vinto il campionato triveneto correndo contro tutti e solo maschi. Alle premiazioni mi sono ritrovata più di una volta sola sul gradino più alto del podio per la delusione del colleghi sconfitti, evidentemente troppo orgogliosi per comparire secondi o terzi dietro ad una donna……Grazie ad episodi come questo ho capito che essere una donna per me non sarebbe mai stato un limite, ma il mio punto di forza. Non è di certo stato facile ma da quella vittoria mi ha davvero segnata, fu un’emozione incredibile, il mio primo successo e da lì non ho più smesso….
Sei riuscita a non farti intaccare dall’amarezza che era insita in quelle vittorie., anzi a trasformare quel possibile disagio in forza positiva. Ci riassumi brevemente le tappe della tua strepitosa carriera?
Dal 2011 in poi ho conquistato:
- bronzo al mondiale
- 7 titoli italiani
- 1 oro al campionato europeo internazionale
- 3 bronzi campionato europeo
- 1 argento campionato europeo
- 12 anni di partecipazione alla maglia azzurra per la rappresentanza dell’Italia al trial delle nazioni
- 9 anni di mondiale
Hai iniziato questo sport quasi per “caso” grazie al regalo di papà. Ma presumo che poi negli anni sia giunto il momento in cui tu lo abbia “scelto” in modo consapevole. Ti chiedo quindi, perchè da adolescente prima e da adulta oggi, ti piace e ti appassiona così tanto il trial?
La cosa che più mi piace di questo sport è il modo in cui ti mette alla prova di fronte ad ostacoli veri e propri ma non solo: devi affrontare anche emozioni, ansie, agitazione…un po’ come nella vita di tutti i giorni.
Il trial è una bella metafora della vita vera: c’è sempre un ostacolo da oltrepassare per andare avanti!
Sei anche impegnata nella gestione familiare della pista di Pietramurata, il Borilli OffRoadPark, attrezzatissimo centro per allenamenti di enduro e trial, scuole, preparazione invernale, noleggio moto. Come riesci a conciliare tutto?
Per fortuna ho la grossissima fortuna di vivere in una famiglia dove siamo molto uniti e quindi ci diamo una mano a vicenda!!! Non è assolutamente un lavoro che mi pesa poiché è la mia passione e quella di tutta la famiglia… Ora che c’è il piccolo sono un po’ più presa a badare a lui e quindi non sono sempre presente tutto il giorno in pista, ma ripeto, mi sento davvero fortunata ad avere una famiglia come la mia che mi aiuta in tutto e per tutto!!!!
E sei anche mamma! Come è il tuo rapporto di compagna, mamma, consigliera presente alle gare? Condividere le stesse passioni con il tuo compagno può essere positivo, ma ha anche lati negativi forse.
Stiamo insieme da 5 anni…. vorrei poter dire che viviamo insieme ma non è esattamente così… purtroppo i nostri impegni diversi ci costringono a volte a stare lontani….
Non sono una compagna accanita che vuole per forza essere presente a tutte le gare ed essere sempre al centro dell’attenzione pur di stare con il proprio ragazzo…..
Essendo entrambi sportivi sappiamo da soli quello che c’è da fare prima e durante le gare….. quindi cerco di stare nel mio, non voglio influenzare nessuno con i miei consigli anche perché non è il mio settore e lui idem!!!! Se possiamo, in base ai nostri impegni, andiamo a vedere le gare di uno o dell’altra ma per la pura passione di veder gareggiare in moto il proprio compagno/compagna!!! Possiamo dire che ci viviamo come una normale coppia, con la differenza che dobbiamo stare lontani ogni tanto per le gare, che sono da considerare come un normale appuntamento di lavoro!!!!
Per concludere ti ho chiesto di inviarmi alcune immagini. Sono una più bella dell’altra e ti ringrazio per la fiducia di lasciare a me la facoltà di sceglierne alcune da pubblicare.
Grazie per il tempo concesso, per i nostri lettori e tuoi fans
Cristina M.